Le Pievi e le Chiese

 

 LE PIEVI

 

CASCIA - La Pieve di S. Pietro a Cascia fu edificata per volontà della contessa Matilde di Canossa tra il X e l’ XI secolo. Conservata perfettamente, grazie anche ai sapienti restauri, essa costituisce un tipico esempio di architettura romanica.

Davanti alla chiesa si apre un arioso portico, il solo fra tutte le chiese romaniche della zona rimasto nella sua forma originale. Sulla destra, si erge la massiccia torre campanaria, a pianta quadrata, strutturata e rivestita in pietra serena che, secondo gli esperti, potrebbe essere stata una torre del "Castelvecchio" dei Conti Guidi (VII sec.) o una torre di guardia dei longobardi (VI sec.). All'interno, la pianta a tre navate ha una sola abside semicircolare nella navata centrale senza transetto. Le campate di comunicazione tra le navate sono segnate da colonne sormontate da capitelli di tipo corinzio; due pilastri a sezione quadrata delimitano la zona presbiteriale. I capitelli della prima, terza e quinta colonna di destra riportano teste scolpite di animali e di uomini, figure di significato allegorico ed elementi decorativi tipici dell'arte romanica.

Nella navata di sinistra è possibile ammirare il "Trittico di San Giovenale" di Masaccio, riscoperto nel 1961 in pessime condizioni di conservazione nella chiesetta di San Giovenale, per la quale era stato commissionato dalla famiglia Castellani. La tavola, che rappresenta la madonna col bambino e quattro santi, reca sul bordo inferiore la data di esecuzione (23 aprile 1422) rivelandosi come la prima opera nota di Masaccio ed una delle più rappresentative del primissimo Rinascimento. Quest'opera ci presenta il grande Masaccio "nel suo glorioso momento aurorale, al punto di snodo tra antico e nuovo linguaggio espressivo. Si può ben dire che, in un certo senso, la grande pittura moderna dell'occidente ha il suo codice genetico in quest'opera difficile e quasi scontrosa dipinta da un principiante geniale per una parrocchia di campagna" (Paolucci).

 

 

PITIANA - La Pieve di Pitiana appare immersa nella quiete della campagna, punteggiata da oliveti e vigneti. Anch'essa, come le pievi di Gropina, Gaville, Cascia, S. Agata e Pian di Scò, fa parte delle chiese matildine, erette cioè per volontà della contessa Matilde di Canossa.

La chiesa è situata lungo il percorso dell'antica Cassia e sulla base di alcuni documenti si ritiene che la sua fondazione sia anteriore all'anno 1000 (si pensi anche a quanto il Repetti scrive intorno alla torre quadrata, già esistente nel 1028). Già nel 1028, come risulta da un contratto presente nell'Archivio Diplomatico Fiorentino, la chiesa era dedicata a S.Pietro.

All'interno della Pieve sono presenti due tavole attribuite alla scuola del Ghirlandaio: in una è raffigurata l'Annunciazione di Maria Vergine; nell'altra la Madonna col Bambino con S. Benedetto e S. Agostino. Di rilevante interesse è il tabernacolo realizzato in pietra serena risalente al 1300 circa.

Tutto il complesso di pertinenza della Pieve, comprese la bella villa Guicciardini e la torre, risulta notevole tanto per il valore storico quanto per quello artistico.

 

 

 

 LE CHIESE 

 

S.MARGHERITA A CANCELLI - La chiesa di S. Margherita a Cancelli fu costruita nella seconda metà del XII secolo in sostituzione di quella di S. Lucia a Fondoli, ormai quasi priva di importanza.
Varie sono state le trasformazioni subite nel tempo: la più consistente fu operata all'inizio del secolo e nel 1972, dopo un crollo pauroso, fu completato il restauro della chiesa che ora appare nella sua bellezza semplice e decorosa e nelle sue linee severe, decorata da diverse opere artistiche e dalla documentazione del suo primitivo stile romanico.
Il campanile fu costruito precedentemente la prima guerra mondiale per volontà del popolo.
All'interno della chiesa troviamo un affresco raffigurante la Madonna col Bambino attribuita al Maestro di Fucecchio, che in questa pittura manifesta la coscienza del primo Rinascimento in un'epoca di fine Medioevo. I due Santi vicini all'immagine centrale richiamano S .Antonio Abate, patrono della campagna e degli animali, e S. Luigi.
Degna di nota la sala detta della "Tinaia", che fino al secolo scorso è stata sede del Consiglio della Compagnia: nel muro che guarda a oriente appaiono ancora i numeri in ordine gerarchico dove stavano seduti gli iscritti.

 

 

S.MICHELE ARCANGELO A CASELLI - Nel piccolo borgo di Caselli, ad un chilometro dal centro di Reggello, si trova l'antichissima chiesa di S.Michele Arcangelo.
Probabilmente, già ai tempi dei romani, il terreno circostante l'edificio doveva essere luogo di culto, dal momento che sono stati ritrovati reperti archeologici di sepolture. Secondo alcuni studiosi, la chiesa fu costruita al centro di un cimitero longobardo, visto che questo popolo era solito dedicare a San Michele Arcangelo le chiesette cimiteriali.
Nel 1200 la chiesetta fu completamente ricostruita in stile romanico e nel 1600 fu trasformata in stile barocco. L'edificio è a pianta rettangolare, con all'esterno i muri perimetrali a sasso.
All'interno si trovano tre altari: quello maggiore, dedicato al Santo, è sormontato da una tela ad olio del XVII secolo la cui opera appartiene a G. B. Cennini e rappresenta la Vergine col bambino, un santo alla sua sinistra e l'Arcangelo Michele che combatte il drago alla sua destra.

 

 

S.AGATA AD ARFOLI - Tra le chiese edificate dalla contessa di Canossa rientra per tradizione anche quella di S. Agata ad Arfoli, che pare sia da considerarsi la più antica della diocesi fiesolana.
Secondo alcuni ricercatori la storia di questa chiesa risale fino ai Goti e, benché i documenti che la riguardano non fanno cenno alle sue origini, la prima notizia che la riguarda è datata 1230.
Il complesso, composto dalla chiesa, il campanile, il chiostro e la casa canonica, come lo possiamo ammirare oggi, è frutto degli ultimi lavori di restauro iniziati nel 1966 e durati 7-8 anni.
La facciata romanica è stata liberata da un avancorpo di stile rinascimentale di finta pietra, aggiunto nel 1928. Sotto il portico, addossati alla facciata, vi erano gli affreschi, ora collocati nel presbiterio, raffiguranti scene della vita di S. Agata.
Il campanile, dalla classica forma robusta della torre campanaria, fu aggiunto alla primitiva torre romanica nel 1665, come ci attesta un'iscrizione posta nel cornicione. Da notare, nella cornice del timpano, quattro logore testine umane, particolari ornamentali caratteristici dell' XI e XII secolo. L'interno, a una navata, è assai interessante, non solo per la struttura architettonica, ma anche per le pitture di squisita fattura che ornano le sue pareti. Dalla porta, collocata nel transetto destro, è possibile accedere al chiostro. Come attesta una data scolpita sul portale d'ingresso, il chiostro risulterebbe sorto nel 1228, forse in luogo di un semplice cortile preesistente.

 

 

CHIESA DI S.MICHELE - La chiesa di S. Clemente, situata alla base occidentale dei poggi che scendono dai monti di Vallombrosa, si presenta a forma di croce latina, tutta coperta a volta ; il presbiterio, rialzato da uno scalino, è segnato da quattro archi romanici che lo distinguono dai tre bracci che poggiano sopra i pilastri quadrati con base e capitelli uguali.
Davanti alla facciata troviamo un porticato coperto a travicella, sostenuto da un muro di cinta e da due colonne cilindriche al centro. Il campanile a vela presenta tre campane.
Questa chiesa è stata un patronato prima dei Cavalcanti, poi dei Gianfigliazzi: sul portale d'ingresso vi sono due stemmi patronali.
All'interno possiamo ammirare due splendidi capolavori della scultura quattrocentesca: due angeli reggicandelabro, opera di Mino da Fiesole, e una Madonna col Bambino, bassorilievo di Antonio Rossellino, entrambi artisti fiesolani e allievi raffinati di Donatello.